Acroparestesia – si può risolvere con l’osteopatia?

Acroparestesia – si può risolvere con l’osteopatia?

Acroparestesia – si può risolvere con l’osteopatia?

Come evitare l'intervento chirurgico con l'osteopatia

Soffri a causa di una acroparestesia?

Ti si addormentano le dita?

La mattina ti svegli con le dita gonfie?

La notte ti svegli dal dolore?

La fisioterapia e l’osteopatia possono aiutare con questi problemi o bisogna passare per forza dalla chirurgia?

Mettiti comodo, siediti davanti ad un bel caffè e prenditi 5 minuti di tempo per leggere come si può trattare l’acroparestesia.

Prima di tutto che cos’è l’acroparestesia?

Questa parolona molto complicata del linguaggio “medichese“, indica quel tipo di sintomatologia caratterizzata da un fastidiosissimo formicolio della mano. Molto frequentemente notturno, che colpisce tutte e cinque le dita.


Statisticamente è più frequente nelle donne, ma anche i maschietti non ne sono esenti.

Quando si va dal dottore specialista, spesso il paziente viene erroneamente etichettato con la diagnosi di “sindrome del tunnel carpale” o con la “sindrome del nervo ulnare“.


Partendo dal presupposto che le sintomatologie sono differenti per localizzazione della parestesi (formicolio), anche le cause e le possibili vie di risoluzione sono estremamente differenti.


Partiamo dal dire che la sindrome del tunnel carpale e la sindrome del nervo ulnare sono due problematiche da intrappolamento del nervo.

Un’acroparestesia, invece, riguarda principalmente una problematica a carico del rachide cervicale.


Devi sapere che una riduzione della mobilità di inclinazione laterale del rachide cervicale può andare a generare una congestione del distretto vascolare con conseguente stasi che può andare a giustificarne la sofferenza radicolare.


Ecco quindi che ci troviamo ad affrontare due problematiche completamente differenti.

Sarà naturale conseguenza quindi andare anche a scegliere un percorso terapeutico del tutto diverso.

L’obiettivo del trattamento osteopatico, come sempre, è quello di andare a restituire la giusta mobilità a tutte quelle strutture che l’hanno persa riuscendo a migliorare in maniera molto importante la sintomatologia, anche già dalla prima seduta.


Voglio farti un esempio di come si svolge una tipica seduta per una sintomatologia del genere mostrandoti un video di un trattamento sulla mia paziente: Luisa.

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